Mindfulness

Mindfulness COSA E’

La mindfulness è una forma di relazione sana con se stessi. Praticare la mindfulness, vuol dire diventare i propri migliori amici.
Il termine mindfulness vuol dire “consapevolezza”. Nel senso più generale del termine, la mindfulness riguarda il risvegliarsi da una vita vissuta in automatico e il diventare sensibili alle nostre esperienze quotidiane. Questo implica anche il sentire veramente il nostro corpo, le nostre emozioni. E prendere possesso dei nostri pensieri.
La mindfulness include difatti la presa di coscienza della nostra mente. Quando siamo in uno stato “mindful” (cioè consapevole di noi) il flusso di energia e di informazioni che è la nostra mente entra anch’esso nella nostra attenzione cosciente.

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Il tutto con accettazione. Accettazione di noi e delle nostre caratteristiche. Accettazione degli altri e di ciò che stiamo vivendo.
Tutto ciò ci mette in uno stato di forte capacità di problem solving e contemporaneamente di pace.
Poco a poco, con la pratica, impariamo a portare senza sforzo tale atteggiamento di mindfulness nella vita di tutti i giorni.

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Mindfulness COSA NON E’

La mindfulness non è un “metodo per rilassarsi”
Praticandola, è facile che ciò avvenga. Ma non lo si persegue come obiettivo.
La mindfulness non è diventare freddi e “proteggersi dalle emozioni spiacevoli”.
Il detto “Pain is inevitable, suffering is optional” è reale. La dimensione del dolore è soggettiva e la pratica della mindfulness non riduce l’intensità potenziale delle esperienze dolorose (la morte di una persona cara è sempre ugualmente dolorosa), ma aumenta la nostra capacità di sopportarle.

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La mindfulness non è “ritirarsi dalle relazioni”
La pratica della mindfulness non conduce all’introversione, ma al contrario sviluppa la nostra capacità di comprendere e percepire anche intuitivamente le emozioni degli altri. Rappresenta un importante fattore di sviluppo dell’intelligenza emotiva, come ci mostrano le ricerche che attestano la crescita in densità delle regioni del cervello  che governano le nostre relazioni e la nostra vita emotiva.

La mindfulness non è una “magia”
Come per i nostri muscoli, la mindfulness sviluppa il nostro cervello con la pratica regolare. Praticare è come andare in palestra, ma non c’è bisogno di andare in palestra. La capacità della mente di essere mindful cresce poco a poco, ma in modo duraturo. E tuttavia, a volte anche una sola esperienza di mindfulness può essere benefica e coinvolgente.

 

La mindfulness non è “centratura egoistica” e darsi permessi negativi
La base della mindfulness è uno stato di “vigilanza” durante la pratica. Tutto il corpo partecipa a questo stato, essendo consigliato di sedersi (o camminare) con una postura piena di dignità e tonicità. Questo stato favorisce l’energizzazione dell’Io Adulto (Berne)  e la disenergizzazione dell’io Genitore Affettivo Iperprotettivo Negativo e del Bambino viziato che potrebbe essere dentro di noi.

 

Citando Gunaratana (1991): la mindfulness “non conduce a stati di trance, non si basa su insegnamenti esoterici, non fa sviluppare particolari poteri psichici, non porta a mormorare sillabe magiche, …non porta a scatenare misteriose forme di energia,…non richiede di rasarsi il capo o di ritirarsi in un monastero, non è riservata a uomini o donne eccezionali”.

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Mindfulness BENEFICI

Le ricerche attestano un’ampia gamma di benefici a carattere medico e comportamentale.

Primo beneficio tra tutti: la mindfulness aumenta la capacità di guarigione del corpo, migliora le risposte immunitarie, la reattività allo stress (con le sue molteplici conseguenze negative: ipertensione, problemi cardiaci, insonnia, ulcera, fino alla risposta estrema del tumore) e il senso generale di benessere fisico. (Davidson et al., 2003) In tal senso, l’ampia gamma di ricerche mediche condotte da Università e istituti scientifici testimonia del ruolo altamente positivo della mindfulness nel ridurre il dolore umano causato dalle disfunzioni fisiologiche umane. Di questo dobbiamo essere sinceramente grati.

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Secondo beneficio. Anche le relazioni con gli altri migliorano. Forse perché la capacità aumentata di percepire lo stato emotivo delle altre persone attraverso i segnali non verbali e di intuirne il mood emotivo consente di empatizzare con loro. Mentre la consapevolezza di noi, apre a uno stato meno meccanico di reazione allo stress con comportamenti stereotipati ed egoistici.

Infine, e forse ancora più importante per chi vive una vita “normale”, la mindfulness ci fa sentire più vivi.

Vivere in Mindfulness riguarda il percepire la squisita intensità di ogni momento. Aumentare la nostra percezione della vita, nel qui ed ora. Le nostre sensazioni sensoriali, le nostre emozioni e sentimenti, i nostri pensieri.

Ci consente un accesso immediato alle nostre potenti risorse interiori di introspezione, trasformazione e guarigione.

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